ISSN 2974-508
Atlante della Letteratura del Veneto Medievale - Scheda manoscritto
SegnaturaParis BnF fr. 854
Sigla in uso nella disciplinaI
DatazionePost 1285 - ante 1298.
Rispetto al canzoniere gemello  BNF fr. 12473, il codice trascrive (peraltro al termine della sezione delle canzoni) il ciclo di sirventesi relativo alla guerra tra Angioini e Aragonesi, il cui anno di inizio, il 1285, si configura come termine post quem della confezione. La decorazione è molto vicina a quella di un testimone del Tresor di Brunetto Latini (Verona BC DVIII) che, proprio per questo motivo, è stato attribuito allo stesso atelier dal quale uscirono i due canzonieri provenzali: la legatura originale di questo codice, che risale con certezza a un periodo compreso tra il 1290 e il 1298 (cfr. Cortese 2002: 7-21), ha consentito a Canova Mariani 2007: 65-7 di datare anche l'apparato figurativo dei due testimoni della lirica trobadorica all'ultimo decennio del Duecento.
LocalizzazioneVenezia.
L'ipotesi di una collocazione genericamente italiana della confezione del manoscritto, così come di quella del canzoniere trobadorico Paris BNF fr. 12473, è stata puntualizzata gradualmente fino a delimitare l'area di interesse al Veneto (cfr. Meliga 2001: 42). Dopo l'attribuzione dei due testimoni della lirica trobadorica a un atelier localizzato tra Padova e Monselice (avanzata da Folena 1976: 12-13 sulla base di un confronto tra le loro miniature e quelle di alcuni manoscritti prodotti entro la fine del Duecento), la questione è stata oggetto di riflessione approfondita soprattutto da parte degli storici della miniatura (cfr. da ultimi Gousset 2006 e Canova Mariani 2007), che si sono concentrati con particolare attenzione sulla vicinanza tra l'apparato iconografico dei due canzonieri e quello di una delle copie del Tresor di Brunetto Latini (Verona BC DVIII): resa possibile anche dalle analisi della sua legatura originale (cfr. Cortese 2002: 7-21) e della scripta del copista (cfr. Zinelli 2007: 17-37), l'assegnazione della sua confezione a un atelier veneziano ha consentito di attribuire alla stessa bottega anche le due sillogi trobadoriche.
MateriaMembranaceo.
Numero di fogli201.
Originariamente il canzoniere doveva contare 202 fogli: quello caduto si trovava tra i fogli 116 e 117. Ai fogli che recano i testi trobadorici si aggiungono due bifoli di guardia antichi all'inizio e alla fine. Un altro bifolio antico, cartaceo, avvolge l'intero canzoniere.
NumerazioneLa numerazione araba, risalente al Settecento, arriva a 199, ma ripete i numeri 105 e 106; quella romana, del secolo XVI, giunge fino a cxcijj: essa ha tralasciato i primi dieci fogli di tavole, ma ha evitato la ripetizione dei ff. 105-106 e ha tenuto conto del foglio caduto tra i ff. 116 e  117.
Fascicolazione110, 2-178, 1812, 19-218, 2212.
Sono presenti al centro del margine inferiore dell'ultimo verso, senza ornatura.
La numerazione è data in cifre romane e con inchiostro rosseo e blu al centro del margine superiore del recto di ciascun foglio; sul margine del verso si trova invece l'abbreviazione Q, solitamente in rosso; soltanto il primo recto e l'ultimo verso del fascicolo hanno l'indicazione completa.
Dimensioni310 x 225 mm. Il codice presenta una rifilatura di circa 10 mm in altezza e 15 mm in larghezza.
Mise en page25 [218] 73 x 28 [71 (15) 71] 46, rr. 47 / ll. 47
numero colonne: 2
margine superiore: 25 mm
altezza specchio di scrittura: 218 mm
margine inferiore: 73 mm
margine interno: 28 mm
larghezza specchio di scrittura: 157 mm [colonna: 71 mm; intercolumnio: 15 mm; colonna: 71 mm]
margine esterno: 46 mm
numero righi: 47; numero linee: 47
Questi dati sono validi per tutto il canzoniere, con l'eccezione dei ff. 48v e 49r che, su tre colonne, copiano verso per verso l'ensenhamen di Arnaut de Maruelh Razos es e mesura. Eccezioni rispetto al numero di righi indicato (e, di conseguenza, rispetto allo specchio di scrittura) sono frequenti: si va da un massimo di 48 a un minimo di 45: cfr. per i dettagli Meliga 2001: 46-48.
Tecnica di rigaturaA secco.
Copisti2. La scrittura dei primi e degli ultimi due fogli del fascicolo XXIII è diversa da quella che caratterizza omogeneamente il canzoniere: ciò consente di individuare due mani. Il copista principale ha l'abitudine di sanare le lacune nei margini e nell'intercolumnio.
ScritturaLittera textualis.
Meliga 2001: 48 identifica la scrittura con una «gotica italiana, di modulo piccolo, databile tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo».
InizialiFigurate, decorate, filigranate; 3 moduli di grandezza.
Il codice originariamente recava 93 iniziali figurate: a seguito della caduta del foglio posto dopo il n. 116, se ne conservano oggi 92, che riproducono i ritratti dei trovatori. Tali iniziali, di dimensione compresa tra i 38 e i 48 mm per l'altezza e tra i 33 e i 40 mm per la larghezza, aprono le unità d'autore, dopo la vida. A questo tipo di inziali si uniscono, dal punto di vista del modulo, in ordine decrescente, quello relativo ai capilettera con cui si aprono le vidas e tutti i testi delle unità d'autore, eccettuato il primo (da 14 a 15 mm di altezza), e quello dei capilettera con cui si aprono le coblas (da 5 a 7 mm di altezza).
Presenza di oroCaratterizza le decorazioni delle iniziali figurate e decorate.
RubricheLe rubriche riportano i nomi d'autore e il numero d'rdine assunto dai singoli testi all'interno delle unità d'autore; rubricato è anche il testo delle vidas.
LegaturaDi colore avana e recante lo stemma reale francese, è da attribuire a un periodo che non precede il XVII secolo.
Mise en texteI testi sono trascritti come prosa; i versi sono distinti dal punto metrico finale e dalla maiuscola iniziale; le coblas principiano sempre su un nuovo rigo.
Indice dei testi
Responsabile schedaAlessandro Bampa (creazione 15-4-2019; modifica 5-5-2022)