Segnatura | Paris BnF n.a. fr. 7516 |
Sigla in uso nella disciplina | L (Partenopeus) |
Localizzazione | Giannini 2002-2003: 492 riconduce «l’area di pertinenza della scripta al Veneto ed alla Lombardia centro-orientale». Anche tenendo conto delle scritture avventizie ai ff. 145-148v, che riportano una piccola silloge di liriche in volgare, la localizzazione del manoscritto non può avvalersi di elementi linguistici utili a precisare una generica area lombardo-emiliano-veneta (così in Formisano - Zaggia 1985: 41). Per Giannini 2002-2003: 499: «si può concludere, come unico risultato certo, che L, dal momento della sua confezione, nella seconda metà del Duecento, probabilmente in area lombarda centro-orientale o veneta, alla sua comparsa nella biblioteca mantovana dei Gonzaga (1407), ha soggiornato, quanto meno negli anni intorno al 1300, nella medesima area di produzione della copia del Partonopeu o in zone limitrofe (Lombardia occidentale ed Emilia), dove ha ricevuto l’appendice lirica delle cc. 145v-148v». |
Materia | Membranaceo. |
Numero di fogli | 148. Il manoscritto consta di 148 ff. fogli pergamenacei, a cui saranno da aggiungere 2 carte di guardia moderne anteriori e 2 posteriori. |
Numerazione | Moderna. |
Fascicolazione | 1-118, 125, 138, 146, 1510, 166, 1710, 186, 198. Il fascicolo 12 è anomalo, giacché presenta due carte tagliate: dal momento che, a livello testuale, non si riscontra alcuna lacuna, è da supporre che l'asportazione sia avvenuta prima della trascrizione del testo stesso. A conferma di ciò, basterà constatare la modesta qualità della pergamnea. Anche il fascicolo 19 presenta solo 7 carte: in questo caso, però, la caduta di una carta è spiegabile, se non altro, per posizione (Giannini 2002-2003: 481). Non sono presenti segni di richiamo fascicolare. |
Dimensioni | 194 x 105 mm. |
Mise en page | 8-9 [161] 24-25 x 21 [60] 24, rr. 38 / ll. 38
numero colonne: 1 margine superiore: 8-9 mm altezza specchio di scrittura: 161 mm margine inferiore: 24-25 mm margine interno: 21 mm larghezza specchio di scrittura: 60 mm margine esterno: 24 mm numero righi: 38; numero linee: 38 Non sempre visibile la rigatura alla mina di piombo (Giannini 2002-2003: 481). Quanto al margine superiore vedi però Giannini 2002-2003: 482, n. 21: «Poiché il primo rigo di scrittura si colloca sempre al di sopra della prima linea orizzontale della rigatura, l’altezza reale del margine superiore dopo la trascrizione va ridotta a circa la metà». Costante è la trascrizione del primo verso della colonna above top line. |
Tecnica di rigatura | A colore. |
Copisti | 1. Numerosi interventi correttivi saranno ad ascriversi a un revisore di atelier. |
Scrittura | Gotichetta italiana. Per Giannini 2002-2003: 483 «si tratta di una gotichetta italiana [assegnabile] genericamente, considerati i pochi confronti eseguibili, alla seconda metà del sec. XIII, con tendenza a restringere l’indicazione al terzo quarto del Duecento, anche in considerazione della costante trascrizione del primo verso della colonna “above top line"». |
Decorazione non testuale | Vignette. Al f. 1r «il terzo superiore della superficie pergamenacea è occupato da un disegno in inchiostro marrone di buona fattura, anche se danneggiato dal notevole inscurimento dell’intera carta, verosimilmente da addebitarsi all’umidità:il disegno rappresenta frontalmente un cavaliere dalla veste un tempo probabilmente colorata di verde e con un lungo bastoncino tenuto in posizione verticale, che assomiglia ben poco ad una lancia o all’asta di un’altra arma; il cavallo è disegnato con notevole finezza, la rappresentazione non è inquadrata e la rifilatura per la lunghezza ha privato il cavaliere della sommità della chioma ricciuta» (Giannini 2002-2003: 482). |
Iniziali | Filigranate; 2 moduli di grandezza. Tre le iniziali filigranate, di altezza variabile fra (5-7 rr.), di cui una non eseguita: soddisfano invece le «minime esigenze di decorazione e di segmentazione del flusso narrativo» (Giannini 2002-2003#: 483) le ben più numerose iniziali, colorate di inchiostro rosso e di altezza equivalente a 2 rr., collocate all'interno del colonnino d'apertura. |
Legatura | Coperta moderna in cartone marrone. |
Sottoscrizioni | iste lib(e)r est Sa(r)cin[…] lomellis e Car[…] exlo[…] (f. 145r, letture proposte da Giannini 2002-2003: 494). Se l'antroponimo Sarcino è comunque documentato, in lomellis si potrà riconoscere un nome di famiglia, molto probabilmente da porre in relazione a un'origine lombarda occidentale (si pensi alla località di Lomello in provincia di Pavia). |
Lingua dei testi | Antico francese, italiano, occitano. |
Forma dei testi | Versi. |
Descrizione | Ai ff. 145v-148v troviamo scritture avventizie. |
Indice dei testi | |
Fenomeni linguistici | Fonologia
Morfologia
Grafia
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Commento linguistico | Cfr. Renzi 1970: 78-79: «i passaggi di en a an sono fatti morfematici di ipercorrettismo: talant è più tipico di talent, arzant di arzent, ecc.». Quanto alla grafia dell'affricata dentale [ts], l'uso dei grafemi si limita a c e z (mai ç). La grafia di s grassa "emiliana", limitatamente al lemma semblar, è riscontrabile anche nel canzonieri provenzali G (Milano, Biblioteca Ambrosiana, S.P.4), L e N. |
Link esterni | |
Bibliografia | Studi: Formisano - Zaggia 1985, Giannini 2002-2003: 475-499, Gresti 2012, Renzi 1970. |
Responsabile scheda | Luca Gatti (creazione 6-2-2020; modifica 20-7-2022) |