Dominio | Antico francese. |
Autore | Riccardo I d'Inghilterra. |
Titolo / Incipit | Ja nus hons pris ne diroit sa raison Riferimento: Linker 241,2. |
Datazione | Post 1192 - ante 1194. Il componimento fa riferimento al periodo di prigionia di Riccardo. |
Manoscritti |
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Tradizione | C 103, f (prov.) 43, P (prov.) 22, S (prov.) 1 = Roi Richart; K 392, N 180, O 62, U 104, X 252, za 137 = anonimo. La tradizione del testo è unica nel panorama lirico galloromanzo: il componimento è tràdito sia da canzonieri antico-francesi sia da canzonieri trobadorici. Opinione comune della critica (anche per il raffronto delle rime) è che il testo sia stato scritto dapprima in francese: la lingua è stata occitanizzata dai canzonieri provenzali (PSf). |
Forma | Versi. |
Forma metrica | Canzone. |
Schema metrico | a10 a10 a10 a10 a10 b6 |
Repertorio | MW 73,1 = Frank 17,1 |
Uscite rimiche | -aim [ain], -ain [ain], -ent [ent], -is [is], -on [on]. |
Commento | A volte il componimento è rubricato erroneamente come rotruenge (ma il refrain prevede la ripetizione alla fine di ogni strofe della parola rima pris, se si eccettua la tornada finale). |
Aspetti storico-culturali | Riccardo I d'Inghilterra fra il 1192 e il 1194, di ritorno dalla terza crociata, fu catturato dal duca d’Austria, Leopoldo di Babenberg: rimase in prigione per circa un anno e mezzo. Fu liberato il 4 febbraio 1194, dietro a un cospicuo pagamento. |
Link esterni | |
Bibliografia | Edizioni: Lee 2015, Milonia 2017. Studi: Spetia 1996. |
Responsabile scheda | Luca Gatti (creazione 3-9-2019; modifica 19-7-2022) |