Dominio | Italiano. |
Autore | Anonimo. |
Titolo / Incipit | Rainaldo e Lesengrino (ms. udinese) |
Datazione | XIII sec. ultimo quarto. Per la possibile distinzione diacronica dalla versione di O cfr. Garzonio 2022. |
Localizzazione | Area trevigiana. La localizzazione si determina sulla scorta delle osservazioni linguistiche di Lomazzi 1972 e dei rilievi più cauti di Dotto - Verlato 2022 e Garzonio 2022. |
Manoscritti |
|
Tradizione | Cfr. Rainaldo e Lesengrino (ms. oxoniense); per una fine analisi dell'articolazione della tradizione letteraria cfr. Morlino 2022. |
Lingua | Fonologia
Morfologia
Sintassi
Lessico
Grafia
|
Commento linguistico | La metafonesi [o] > [u] per -i finale è limitata a poche forme per lo più monosillabiche (nui, vui ecc.). Esempi di palatalizzazione del nesso CT in quest'opera sono: pleido 'sentenza' < PLAC(I)TUM, noit < NOCTEM. La conservazione di -s finale nella desinenza di 2° p.s. è significativa ma non sistematica. La desinenza di 2° p.p. del pres. ind. in -ai (< -ATIS) per i verbi in -are invece di -à (corrispondente a -è per i verbi in -ere e a -ì per i verbi in -ire) implica dileguo di [t] senza apocope sillabica, probabilmente per evitare confusione con la des. -à del part. pass. Il rispetto della legge Tobler-Mussafia è particolarmente evidente con gli imperativi: mentre in italiano moderno si ha enclisi di pronome atono sia in frase negativa che affermativa (fàtelo, non fàtelo) indipendentemente dal contesto, qui c'è proclisi fuori dal contesto di applicazione della legge, cioè non a inizio frase o in frase negativa (sì me'l cridai, no me'l meté). La deriva semantica 'morto' > 'ucciso' avviene in un contesto preciso, cioè dove 'morto' ha valore di part. pass. all'interno di un perfetto composto o altri tempi analitici (ausiliare + part.) . In pratica il verbo alcire 'uccidere' risulta difettivo del part. pass. per il quale utilizza il part. pass. di un verbo semanticamente affine. |
Forma | Versi. |
Forma metrica | Distici di novenari. |
Schema metrico | a9 a9 |
Commento | La tradizione presenta fenomeni di anisosillabismo e di corrispondenza in assonanza (cfr. Lomazzi 1972: 143 e ss., tra cui: «almeno per O, il progressivo sempre più frequente alternare del novenario con altri versi più o meno ampi, sembra essere il risultato del sovrapporsi in molteplici stratificazioni di una tradizione scadente [...] U sembra attenersi con minori oscillazioni allo schema rimico dell'otto-novenario»); talune imperizie sembrano giustificarsi con i processi della tradizione, talaltre con l'indebolimento del tasso di rigidità formale rispetto al modello francese. Presenti altresì zeppe versali isolate rispetto ai distici. |
Link esterni | |
Bibliografia | Edizioni: Lomazzi 1972, Martin 1882-1887, Putelli 1879. Studi: Benedetti 2005, Dotto - Verlato 2022, Garzonio 2022, Giovè Marchioli - Pani 2022, Morlino 2022, Simeoni 2022. |
Responsabile scheda | Fabio Sangiovanni (creazione 7-5-2020; modifica 5-12-2022). (scheda in aggiornamento). |