Dominio | Italiano. |
Autore | Anonimo. |
Titolo / Incipit | Eu ò la plu fina druderia |
Datazione | XIII sec. seconda metà. La trascrizione della canzone «si colloca verosimilmente fra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta» del Duecento (Brugnolo 2010: 44); «una mano della seconda metà del XIII» per Baldelli 1971: 295. |
Localizzazione | Area trevigiana. L'analisi di Baldelli 1971 si avvia (p. 299) con l'affermazione per cui «nessuno dei fenomeni offertici dalla lingua [...] pare escludere sicuramente l'area trevigiana» e si conclude (p. 301) attestando che la canzone «(almeno nella trascrizione pervenutaci)» è «sicuramente localizzabile nel Veneto orientale», anche per la presenza di elementi «friulani»; permane tuttavia «difficile localizzare linguisticamente il nostro testo, dato il suo carattere colto e filtrato, in cui la pressione del provenzale e del francese è fortissima» (p. 296). Cfr. anche Lippi 2003: 49: «Se l'Orazio è vergato da mano settentrionale e se in particolare ad area trevigiana riportano altri elementi esterni, quali note e documenti nello stesso codice contenuti, la lingua della canzone appare localizzabile nella fascia orientale della Marca, in una zona in cui si può avvertire l'interferenza friulana». |
Manoscritti |
|
Tradizione | Manoscritto unico: il codice oraziano è del X-XI sec.; la mano del componimento, scritto al rovescio, è della seconda metà del XIII sec. |
Lingua | Fonologia
Morfologia
|
Commento linguistico | Per Baldelli 1971: 301 forme come mor e depor per morte e deporto «hanno riscontro in forme francovenete e potrebbero anche essere degli iperprovenzalismi, dati tan, seguramen, ecc.»; la forma sapio del v. 29 per Brugnolo 2010: 60-61 «rinvia chiaramente meno al Nord - ivi compreso il provenzale - che al Sud, ossia alla Scuola siciliana» e così il dittongo iniziale di aulente del v. 14 costituisce «indizio probante di sicilianismo letterario». |
Forma | Versi. |
Forma metrica | Canzone. |
Schema metrico | a10 b7 c7 a10 b7 c7 a10 b7 c7 d7 d6 e6 e6 X11 |
Strofi | 4, singulars. |
Uscite rimiche | -ama [ama], -ana [ana], -ança [anza], -ar [are], -aç [azo], -aço [azzo], -ea [ia], -ent [ente], -entre [ente], -er [eri], -eri [eri], -eta [ita], -ia [ia], -ir [ire], -ire [ire], -ita [ita], -oia [oia], -ondo [ondo], -or [ore], -ore [ore], -orto [orto], -uce [uce], -ura [ura]. |
Commento | Brugnolo 2010, sulla scorta parziale di Baldelli 1971, emenda alcune ipermetrie (vv. 21, 23, 55) e ipometrie (vv. 36, 38, 50), regolarizzando la rima al v. 36; permangono ipometrie ai vv. 3, 6, 19, 42, ipermetrie ai vv. 2, 5, 40 (su cui cfr. Brugnolo 2010: 52-53, anche per altre proposte di segmentazione versale), al di là dell'esercizio di dialefi eccezionali ai vv. 28, 38, 50. |
Contenuto | Canzone amorosa. Temi, formule e lessico appartengono al repertorio provenzale (il cuore risanato, la camera come simbolo di amore realizzato, il biasimo dei malparlieri, ecc.), ma sono evidenti le tracce siciliane sul piano linguistico e stilistico (qualche indizio fonologico e morfosintattico, riprese lessicali e citazioni formulari). |
Aspetti storico-culturali | Il testo è una delle più antiche testimonianze dello sviluppo di una tradizione lirica cortese nel Duecento padano, ma la differente interpretazione delle relazioni intertestuali o interdiscorsive, dei rapporti cioè tra il componimento e i suoi modelli, muta la sua collocazione culturale: per Baldelli 1971 la dipendenza si deve non a modelli siciliani ma, più direttamente, a «esperienze francesi e provenzali, magari anche di autori italiani»; l'influenza pervasiva dei modelli siciliani (e in particolare di Giacomino Pugliese) è invece dimostrata approfonditamente da Brugnolo 2010. |
Link esterni | |
Bibliografia | Edizioni: Baldelli 1960, Baldelli 1971, Brugnolo 1995, Brugnolo 2010, CLPIO. Studi: Lippi 1991, Lippi 2003: 47-50. |
Responsabile scheda | Fabio Sangiovanni (creazione 25-1-2019; modifica 19-7-2022) |