Segnatura | Venezia MCC Correr 1493 |
Sigla in uso nella disciplina | B (Alexandre) |
Datazione | Post 1280 - ante 1290. |
Localizzazione | Area padovana. Per Giannini 2002-2003: 348: «La delimitazione dell’areale linguistico della copia del romanzo e, in maniera ancor più stringente, delle didascalie apposte dal rubricatore all’area veneta e lombarda centro-orientale non appare facilmente armonizzabile con i caratteri spiccatamente bolognesi del corredo illustrativo evidenziati». Se alcuni indizi permettono di riconoscere, come possessori del codice, alcuni intellettuali del milieu preumanistico padovano, si dovrà pure ammettere che l'ipotesi di Brugnolo 1999: 15 (ovverosia «che si tratti di un miniatore bolognese operante a Padova») non costituisce contraddizione, giacché miniatori bolognesi potevano benissimo essere chiamati a lavorare fuori città: gli scambi con Padova, altra sede universitaria, erano dunque possibili (Benedetti 1998: 32). Si tenga conto, peraltro, che le scriptae «non indicano di preferenza, ma nemmeno escludono, Padova, e additano invece genericamente, ma con discreta sicurezza, l’area veneta ed i vicini centri lombardo-orientali» (Giannini 2002-2003: 348). |
Materia | Membranaceo. |
Numero di fogli | 109. I ff. 108v-109r sono bianchi: al f. 109v una scrittura avventizia. |
Numerazione | La numerazione è moderna: per una svista il f. 97 è numerato 98 (ma segue, correttamente, 98 per il f. 98). |
Fascicolazione | 1-138, 146. L'ultimo fasciolo consta di 5 ff. (probabilmente si trattava in origine di un ternione privato dell'ultima carta, bianca). «appena sopra il bordo e centrato rispetto alla colonna soprastante, figura la parola d’ordine, al solito limitata al segmento iniziale del verso ospitato dal primo rigo del fascicolo successivo e contornata da un frego nello stesso inchiostro nero» (Giannini 2002-2003: 330). |
Dimensioni | 300 x 200 mm. |
Mise en page | 18 [220] 62 x 24 [111] 65, rr. 50 / ll. 50
numero colonne: 1 margine superiore: 18 mm altezza specchio di scrittura: 220 mm margine inferiore: 62 mm margine interno: 24 mm larghezza specchio di scrittura: 111 mm margine esterno: 65 mm numero righi: 50; numero linee: 50 Modello: f. 56r (Giannini 2002-2003: 330). «La mise en page garantisce una notevole ariosità, considerati gli ampi margini interno e inferiore e l’ampio segmento di pergamena destinato al corredo miniato, a destra del testo nel recto, a sinistra nel verso, di rado occupato per intero dai quadretti illustrativi» (Giannini 2002-2003: 330). |
Tecnica di rigatura | A colore. |
Copisti | 1. |
Scrittura | Gotica libraria italiana. «Si tratta di una gotica libraria italiana di ragguardevole livello grafico» (Giannini 2002-2003: 332). |
Decorazione non testuale | Scene figurate. Di notevole importanza le 139 miniature laterali che accompagnano il testo: il margine esterno può ospitare fino a due quadretti miniati, ma il ciclo iconografico è realizzato con estrema varietà e mobilità. Per Conti 1998: 59, le miniature, a mo' di commento accanto alla colonna di scrittura, sono riconducibili al modello dei 'principi' (come, cioè, nei manoscritti di tipo giuridico); per Brugnolo 1999: 124, il modello è invece quello che testi narrativi in volgare, come rinvenibile ad esempio nelle compilazioni di materia didattico-morale (a tale tipologia testuale, d'altra parte, non è del tutto estraneo lo stesso Roman d'Alexandre). |
Iniziali | Decorate, filigranate; 2 moduli di grandezza. Le iniziali di lassa, filigranate, alternativamente blu e rosse, sono alte 2 rr. Molto significativa l'iniziale miniata di forma vegetale che apre il testo (alta 7 rr.): «contiene il ritratto a mezza figura di Alessandro, colto di tre quarti con rotazione verso la colonna di testo, cui invita la mano sinistra aperta, e in veste rossa orlata di ermellino e corona» (Giannini 2002-2003: 331). Per Benedetti 1988: 124 e Benedetti 1998a: 32 completano la cornice alcune drôleries, alla maniera bolognese. |
Legatura | «della prima metà del secolo XVIII, in pergamena dura bianca con fogli di guardia a motivi floreali rossi e oro» (Benedetti 1988: 126). |
Forma dei testi | Versi. |
Fenomeni linguistici | Fonologia
Morfologia
Grafia
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Storia | Fra i possessori saranno da annoverare Rolando da Piazzola e Castellano da Bassano: alla mano di quest'ultimo, fra l'altro, è da ricondurre la scrittura avventizia del f. 109v. Un carme latino simula infatti una altercatio fra autore e il libro stesso (che è apostrofato pulcerrime codex al v. 37): Castellanus chiede di sollecitare il padrone, tale Rolandus, affinché venga fatta giustizia su una precedente senza giudiziaria (che lo ha privato della vigna di proprietà). Rolando, fra l'altro, sarebbe anche l'estensore di una postilla marginale al f. 99r. |
Possessori | Castellano da Bassano, Rolando da Piazzola |
Link esterni | |
Bibliografia | Studi: Benedetti 1988, Benedetti 1998, Benedetti 1998a, Brugnolo 1999, Conti 1998, Giannini 2002-2003: 329-351. |
Responsabile scheda | Luca Gatti (creazione 2-9-2019; modifica 5-5-2022) |