ISSN 2974-508
Atlante della Letteratura del Veneto Medievale - Scheda manoscritto
SegnaturaLondon BL Add. 14100
Sigla in uso nella disciplinaB (Eneas)
DatazionePost 1350 - ante 1375.
La confezione del manoscritto, prodotto di atelier di alto livello, è trecentesca (più precisamente terzo quarto del XIV sec. per Giannini 2002-2003: 54), mentre le scritture seconde - compresa la trascrizione del poemetto pseudo-jacoponico De mundi vanitate - sono posteriori, per lo più quattrocentesche.
LocalizzazionePanveneto.
Verosimilmente riconducibile all'area padano-orientale, secondo quanto emerge dall'esame incrociato di scripta, ornamentazione, mise en page e lingua. Rinviano concordemente al Veneto le scritture avventizie e i disegni presenti nei fogli di guardia pergamenacei.
MateriaMembranaceo.
Numero di fogli73.
III gg. cart. (moderne) + II gg. pergam. (antiche) + 73 cc. + I g. pergam. + III gg. cart. (moderne). Il codice si compone di 5 fogli di guardia anteriori di cui i primi 3 cartacei (moderni) e gli ultimi 2 pergamenacei, 73 fogli contenenti l'Eneas e infine 4 guardie posteriori, di cui la prima pergamenacea e i restatnti 3 cartacei (moderni).
NumerazioneNumerazione di mano italiana moderna in inchiostro nero (1-73). A questa si aggiungono altre due numerazioni più recenti: la prima numera a matita i fogli del manoscritto dalla prima guardia pergamenacea anteriore alla prima guardia pergamenacea posteriore (1-76); un'altra mano, probabilmente anteriore a questa, numera a matita i soli fogli relativi al Roman de Eneas apponendo una cifra araba da 2 a 75 accanto alla più antica numerazione in inchiostro nero.
Fascicolazione1-98, 1f.
Rimane dubbia la strutturazione dell'ultimo fascicolo di cui sopravvive solo f. 73: sebbene sarebbe bastato appena un altro foglio a contenere i 122 versi mancanti alla fine del romanzo, non si può escludere, visto il richiamo di fascicolo presente a f. 72, che anche l'ultima unità fascicolare fosse costituita da un quaterno.
Nell'ultimo verso di ogni fascicolo, in corrispondenza della colonna d nel margine inferiore, si trovano - decorate - le parole di richiamo al fascicolo successivo.
Dimensioni270 x 190 mm.
Mise en page27 [175] 68 x 21 [58 (16) 58] 40, rr. 34 / ll. 34
numero colonne: 2
margine superiore: 27 mm
altezza specchio di scrittura: 175 mm
margine inferiore: 68 mm
margine interno: 21 mm
larghezza specchio di scrittura: 132 mm [colonna: 58 mm; intercolumnio: 16 mm; colonna: 58 mm]
margine esterno: 40 mm
numero righi: 34; numero linee: 34
Rigatura a matita.
Tecnica di rigaturaA colore.
Copisti1. Alcune integrazioni posteriori, evidenti dal cambio di inchiostro, sembrano imputabili al medesimo copista che talvolta ha riempito i righi da lui lasciati in precedenza bianchi, rimediando dunque in qualche modo alle lacune dell'antigrafo. Permane però traccia di un revisore trecentesco, forse appartenente allo stesso scriptorium del copista, cui si devono pochi interventi in sottile scrittura corsiva per sanare brevi lacune o espungere versi erroneamente trascritti due volte. Ad una terza mano più tarda, presumibilmente quattrocentesca, si devono invece alcune correzioni, meno discrete, in inchiostro più scuro.
ScritturaLittera textualis.
«gotica rotunda italiana di buon livello, netta e regolare» ascrivibile al pieno Trecento (Giannini 2002-2003: 49). Le scritture avventizie sono in minuscola corsiva ricca di elementi cancellereschi.
InizialiFigurate, filigranate; 3 moduli di grandezza.
Presenza ad apertura del manoscritto di un'iniziale miniata relativa alla lettera esordiale del romanzo, Q, alta 6 righi ed eseguita in rosa (con ornamentazioni acantiformi dalla colororazione vivace) su fondo oro contornato da cornice rettangolare nera. All'interno del tondo della Q il miniatore ha rappresentato (su sfondo superiore blu con intarsi bianchi per il cielo e inferiore verde-azzurro per l'acqua) una nave con uomini armati, raffigurante con ogni probabilità Enea e i suoi compagni in fuga da Troia verso Cartagine. Dalla lettera figurata si sviluppa, lungo il margine interno e parte dei margini inferiore e superiore fino all'altezza dell'intercolumnio, una sobria cornice vegetale a motivi acantiformi vivacemente colorati, contornata da bacche dorate, secondo lo stile padano-orientale (gli ultimi filamenti, non ripassati col colore, figurano ancora nell'inchiostro marrone dello schizzo).
Sono inoltre presenti eleganti iniziali filigranate, alternativamente rosse e blu, di 2 righi d'altezza, con sobria filigrana del colore opposto che, partendo dalla lettera, si sviluppano verticalmente secondo linee ondulate lungo il margine o l'intercolumnio.
Le iniziali di verso, infine, tutte maiuscole, sono di dimensioni notevolmente maggiori rispetto alle lettere del corpo versale, da questo non sempre ben staccate e per di più non perfettamente allineate tra loro in verticale.
Presenza di oroPresente.
LegaturaCoperta ottocentesca del British Museum in marocchino rosso, presenta 6 quadranti sul dorso (II q.: ROMAN / D'ENEAS; III q.: MUS. BRIT. / JURE / EMPTIONIS; IV q.: 14,100 / PLUT. / CLXXI. B).
SottoscrizioniNei fogli di guardia, accanto all'abbozzo cinquecentesco di uno scudo stemmato riferibile ad una famiglia Alberti (i tipografi veneziani?; guardia pergam. ant. Ir) e allo stemma nobiliare dell'antica dinastia veneziana dei Moro (guardia pergam. ant. IIr), si rintraccia una nota di possesso quattrocentesca parzialmente evanita ("Iste liber est mey damiano de uic[...] et [...] / [...] pretio [...]" (guardia pergam. ant. Iv) e la prova di penna "Jacobus de uerona magnus gulosus" (guardia pergam. post. Ir).
Lingua dei testiAntico francese.
Forma dei testiVersi.
DescrizioneIl codice tramanda il testo del Roman d'Eneas, ma la caduta o asportazione di almeno un foglio finale lo ha privato dei 122 versi conclucisvi.
Fenomeni linguistici
Morfologia
  • Verbo: 3a sing. per 3a plur.
Grafia
  • ç z per [ts] precedente vocale palatale
  • c per [ts] precedente vocale velare
  • c per [tʃ]
  • ch per ç, c, z
  • Allografia di g ed i nella rappresentazione dell’occlusiva palatale sonora
  • g per i nei dittonghi
  • -sc- > -s- davanti a vocale palatale
  • -s- > -sc-
  • Grafema ç nella distribuzione di g, i
Commento linguisticoAlcuni tratti linguistici attestano l'origine norditaliana del copista, per la precisione veneta o lombarda centro-orientale.
TradizioneDei nove manoscritti che tramandano il Roman d'Eneas, B presenta notevoli somiglianze con A (codex antiquissimus), sebbene non si tratti probabilmente di una sua copia diretta ma piuttosto della riproduzione servile di un testo ad esso molto vicino (Salverda de Grave 1925-1929: I, p. VII n. 1). Questo primo gruppo è latore di una «redazione equilibrata e compatta» (Giannini 2002-2003: 30), più breve rispetto ai restanti testimoni del romanzo che riportano un testo variamente alterato, amplificato e/o rimaneggiato. Inoltre, mentre A e B contengono unicamente l'Eneas, il resto della tradizione manoscritta del romanzo ha l'aspetto di miscellanee, accogliendo in alcuni casi entro uno stesso codice opere anche fortemente eterogenee.
StoriaIl codice fu esemplato presso un atelier di ottimo livello dell'Italia nordorientale verosimilmente nel terzo quarto del sec. XIV. All'area veneta del XV-XVI sec. rimandano senz'altro alcune tracce avventizie reperibili sui fogli di guardia anteriori e posteriori, a cominciare dallo stemma della famiglia, forse veneziana, degli Alberti (guardia pergam. Ir) e di quello certamente lagunare del nobile lignaggio dei Moro (guardia pergam. ant. IIr), sino alla sottoscrizione 'comica' di Jacobus de Verona magnus gulosus (guardia perg. post. Ir) e all'indicazione di proprietà della famiglia veronese dei Saibante (forse nel XVIII sec.; guardia pergam. ant. Iv). Si aggiunga che l'esame linguistico della trascrizione quattrocentesca sul foglio di guardia pergam. ant. Ir del poemetto latino noto col titolo De mundi vanitate di dubbia attestazione (Bernardo di Clairvaux? Jacopone da Todi? Walter Map?) pare rimandare al nord Italia (cfr. Giannini 2002-2003: 45). Il codice venne infine acquisito dalla British Library in seguito alla vendita della collezione Saibante-Gianfilippi (1843).
Link esterni
BibliografiaStudi: Cormier 1974: 43-44, Giannini 2002-2003: 43-55, Salverda de Grave 1925-1929.
Ward 1883-1910 I, pp. 82-84 Ward, H. L. D., Catalogue of Romances in the Departement of Manuscripts in the British Museum, London, British Museum, t. 1, 1883, xx + 955 p.; t. 2, 1893, xii + 748 p. (ici t. 1, p. 83-85).
Responsabile schedaRachele Fassanelli (creazione 24-6-2020; modifica 13-7-2022)