Dominio | Italiano. |
Autore | Giovanni Quirini. |
Titolo / Incipit | Quel che parea che fosse nostra morte Riferimento: Duso 2002 n. 32. |
Datazione | Post 1318. |
Localizzazione | Area veneziana. |
Manoscritti | |
Forma | Versi. |
Forma metrica | Sonetto. |
Schema metrico | a11 b11 b11 a11 a11 b11 b11 a11 c11 d11 c11 c11 d11 d11 |
Uscite rimiche | -ade [ade], -ate [ade], -eglio [eglio], -iglio [eglio], -onte [onte], -orte [orte], -unte [onte]. |
Contenuto | I sonetti 30, 31 e 32 «costituiscono un trittico nel quale il Quirini, rivolgendosi per lettera (cfr. 32 8) ad un ignoto corrispondente, racconta un episodio di storia veneziana, svoltosi in Negroponte. Nel sonetto 30 viene presentato l'antefatto: i contrasti tra i due signorotti dell'Eubea, Bonifazio da Verona e Andrea Cornaro da Carpato, che assumono i panni della rana e del topo della nota favola di Esopo, permettono alla compagnia catalana degli Almogaveri (la "poiana") di impadronirsi del loro territorio. La morte di Bonifazio da Verona nell'estate del 1317 costituisce un sicuro terminus ante quem [Folena 1990: 332] per il sonetto» (Duso 2002: 50). |
Aspetti storico-culturali | Vittoria dei Veneziani sui Catalani, succesiva alla morte di Bonifazio da Verona. |
Link esterni | |
Bibliografia | Edizioni: Duso 2002: 54-55, Folena 1990: 334. |
Responsabile scheda | Fabio Sangiovanni (creazione 28-6-2019; modifica 19-7-2022) |