Dominio | Italiano. |
Autore | Anonimo. |
Titolo / Incipit | S'e' ho rasom, Amor, dieh, no me far torto |
Datazione | Post 1360 - ante 1380. |
Manoscritti |
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Tradizione | Il codice riccardiano è convocato, per tradizione indiretta, da Formentin 2006 in virtù dell'indicazione, posta a conclusione della lauda-ballata Croce, de' peccator vero conforto, «Cantasi a modo di quella che dice: Sed io ò ragione, dè, no(n) mi far torto, uccidimi costei che (m)mi vuol morto». |
Copisti / Notai | Lanzarotto Trepello dei Baialardi |
Lingua | Fonologia
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Forma | Versi. |
Forma metrica | Ballata. |
Schema metrico | z11 z11 a11 b11 a11 b11 b11 z11 |
Uscite rimiche | -ai [ai], -ede [e*e], -elle [e*e], -ente [e*e], -entre [e*e], -ençia [enzia], -ero [ero], -ima [ima], -orto [orto]. |
Commento | L'ultima sistemazione editoriale di Formentin (2006, in particolare negli interventi sulla terza stanza) permette di formulare l'ipotesi di una versificazione pressoché regolare (si segnala qualche assonanza). |
Aspetti storico-culturali | Data la traccia nel manoscritto toscano (datato 1433), si tratterebbe di un componimento originariamente toscano. |
Bibliografia | Edizioni: Formentin 2004, Formentin 2006: 362-365. |
Responsabile scheda | Fabio Sangiovanni (creazione 12-5-2020; modifica 19-7-2022) |